Il mio tempo

09.10.2017 01:08

Oggi è stata la giornata in cui i miei genitori hanno ritirato dal giardino il tavolo con le sedie, l'amaca, i vasi, le statue, gli ombrelloni e altri oggetti che mia madre tira fuori ogni primavera. E' quasi un rito per lei, ogni anno ad aprile mette fuori tutto e ad ottobre ritira; cose che non usa nemmeno una volta, non c'è stato un giorno in cui i miei genitori abbiano mangiato fuori o si siano sdraiati sull'amaca o riposati sotto l'ombrellone. Arriva così l'autunno e loro non hanno approfittato nemmeno di un giorno di sole. Mi sono sempre chiesto perché passino l'estate a sistemare cose che non useranno; forse è un bisogno di preparare sempre qualcosa con l'illusione che ci sia un tempo infinito a disposizione per poter stare meglio, però quando è ora di ritirare, il mio stato d'animo non è dei migliori, bisogna proteggere i vasi e ripararli dal freddo, nasconderli sotto teloni almeno per sei mesi, soffocare e nascondere la loro bellezza ed è come se i giorni estivi mi fossero scivolati via alla velocità della luce senza essere riuscito a fare nemmeno la metà di quello che sognavo. In fondo sono ancora belle giornate, ma il sole di questi giorni è quasi inutile, a volte preferirei che non ci fosse nemmeno, così mi abituerei più facilmente all'inverno...perché è un lungo inverno quello da affrontare, per questo forse sarebbe meglio arrivasse subito così potrei dire "spero che passi presto" ma non lo posso ancora fare, è da più di un mese che non piove e poi non fa freddo... ma l'estate è comunque lontana, l'impressione è quella di dover scalare una montagna e di non aver ancora avuto nemmeno il coraggio di iniziare. Anche oggi un'altra giornata è passata ed è questo l'unico momento che posso dedicare completamente a me stesso, un'altra giornata archiviata, uguale alle altre, passata a fare cose che non mi interessano, tempo che ho dovuto sottrarre alle persone importanti, ai miei interessi, a tutto quello che un giorno rimpiangerò di non aver fatto. Tutto questo solo per fare le cose che vanno fatte, sistemarle nel giusto posto, prepararle e fare in modo che funzionino, in attesa di qualcosa che forse nemmeno arriverà, per far sembrare la loro facciata accogliente e poi aspettare, rinunciare, rimandare ciò che conta veramente, perché il tempo è finito e anche oggi non c'è stata la possibilità di fare quello che speravo. Non serve avere grandi sogni, spesso anche quelli piccoli non si riescono a realizzare, anche quelli che sembrano semplici e alla portata di tutti. Non è molto piacevole sapere che non ci vorrebbero grandi cose per essere felici, perché in effetti la felicità c'è ed è solo dietro l'angolo, ma non si può raggiungere perché manca il tempo. Ho sempre gli stessi sogni di quando ero ragazzo ma ora ho la consapevolezza che non si avvereranno perché dovrei fermare le lancette dell'orologio. Alla fine mi ritrovo sempre qui, nell'unico momento in cui è possibile pensare liberamente, prima di dormire, quando finalmente avrei attimi preziosi per me e per chi amo ma è troppo tardi per tutto. Non è il momento di parlare, di uscire, di giocare con il cane, dedicare tempo a chi voglio bene, fare una passeggiata, viaggiare, fare l'amore, andare in bici, ascoltare musica, suonare, fare foto, leggere, scrivere...vorrei avere il teletrasporto e fare tutto e anche di più in queste poche ore veramente MIE, degne di essere vissute, adesso il tempo mi appartiene, potrei finalmente fare quello che per me è importante e che mi fa stare bene, quello per cui vale la pena di vivere e quello che mi fa resistere e sopportare giornate vuote ma i tempi non sono quelli giusti, anche oggi dovrò rimandare, mancano persone, cose... e poi... ecco ho bisogno di dormire, non riesco a tenere gli occhi aperti, mi mancano le forze e anche domani non avrò la possibilità di fare quasi nulla di quello che vorrei, domani sarà una fotocopia di oggi, dovrò rinunciare a cose che avevo pensato di fare e passerò le ore a sistemare tutto nel verso giusto, a far svolgere gli eventi proprio come devono andare, a prevenire spiacevoli imprevisti che toglieranno ulteriore tempo al programma stabilito, cercando di far contenti tutti... e come quando arrivo di corsa, in ritardo alla stazione, il mio tempo è quel treno perso, appena partito, proverò a sbracciarmi, a correre e a chiamarlo ma ormai non si fermerà più, non mi aspetterà